Meditazione della VI domenica di Pasqua 21 maggio 2017
La fede che il Signore ci ha dato è quella di contemplare la sua nascita, la sua morte e la sua resurrezione. La fede, non è una opportunità per salvarci, ma è una fermezza per l’eternità. Chi non crede non potrà mai oltrepassare il muro che viene posto tra il peccato e Dio, tra la terra ed il cielo. La fede, se viene implorata arriva; se viene cercata si farà trovare; se viene disprezzata, non infastidirà nessuno, ma farebbe piacere al diavolo vederla andar via… La fede sa aspettare chi non crede, chi non si aspetta nulla, se non la fine di noi stessi per una misurata scelta.
Piccolo pensiero Mariano.
“Figli amatissimi, parlare delle opere di mio Figlio non basterebbe tutto il cielo. Spalancate il vostro cuore per far entrare la Sua Misericordia; chi lo fa non si pentirà. Il mondo è traviato, si nasconde dietro al successo, alla grandezza, al “io sono”… ma è accecato dal suo potere, perché non vede il povero, il bisognoso. L’arrogante cammina in mezzo alla povertà a testa alta, altezzoso, per non vedere quelle mani protese che cercano aiuto. Figli, quelle sono le mani di mio Figlio che implora e cerca aiuto. Crescete nell’amore di mio Figlio, per essere miei figli”.
Buongiorno a tutti amici e buona domenica. Un consiglio: oltre a svegliare il nostro corpo, svegliamo anche il nostro cuore, la nostra coscienza, all’amore e alla vita di Dio. Vi benedico tutti.
Diacono don Emilio Cioffi, il “carezza naturale di Dio”. Amen.