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  (PREGHIERE E POESIE)
20/08/2019 09:02  

“Gl’ muarr che scioscia”

Pozzilli paese natio di don Emilio
Storia scritta da lui
( muarr) sta per indicare grosso sasso. Spero che piaccia. Un vostro parere è gradito.


La romantica storia de “Gl’ muarr che scioscia”

Sul punto più alto dello sperone della montagna, vicino alle “Caiazzane”, si arriva a “Gl’ muarr che scioscia”.
La leggenda narra di un serpente che dopo aver trascorso tutta l'estate ai piedi di quel Monte, andò a svernare in una buca dietro l’attuale grande masso e lì rimase in letargo per tutto l’inverno. In primavera il serpente non riuscì ad uscire dallo stretto passaggio e cominciò a piangere e a gemere. Attirò così l'attenzione di due innamorati, Alfonso e Maria Cristina, che in quel luogo si incontravano di nascosto perché il loro amore era contrastato dalle rispettive famiglie: nobile ricco lui, povera popolana lei.
La giovane impietosita dal continuo lamento del serpente tentò di aiutarlo a venir fuori, ma non appena allungò la tenera mano ricevette un velenoso, mortale, morso dall’animale. Fu così che la giovane innamorata si abbandonò fra le braccia del fidanzato e con la parola “t'amo” si addormentò nel mistero della montagna che soffia.
Il giovane Alfonso cominciò a piangere e disperarsi alla vista di quel corpo inerme; piangeva così tanto che persino gli alberi iniziarono a scrollarsi lasciando cadere le loro foglie.
Si creò un letto morbido di fronde belle e profumate dove lui adagiò l’amato corpo. Le foglie la ricoprirono cercando di darle la loro linfa ...rimase scoperto solo il bel viso incorniciato dai lunghi capelli neri. La dolce pozzillana sembrava che dormisse.
Anche il serpente che le aveva provocato la morte, pentitosi, uscì dalla buca e cercò di riassorbire il veleno, ma purtroppo la giovane non ebbe scampo e morì sorridendo al suo amore ormai per sempre perso.
Gli animali della montagna accorsero e silenziosi vegliavano con dolore i due innamorati, finché il giovane in un ultimo saluto prese fra le braccia l’amata Maria Cristina, trattenendola sulle sue ginocchia, e in quello straziante abbraccio desiderò con tutte le sue forze di restare per sempre così, per non separarsi mai più. Iniziò allora un turbinio ed un violento temporale, finché un fulmine colpì quell’abbraccio trasformando i due giovani in un grande masso a perenne testimonianza dello sfortunato amore e del loro dolce sacrificio. Ancora oggi i due giovani pietrificati sono lì, visibili su “gl muarr che scioscia”, e il serpente continua a sibilare di dolore per il male fatto ai due cari giovani.
Molti innamorati raggiungono, da allora, “gl muar che scioscia” per scambiarsi promesse di fedeltà e di amore per tutta la vita.
Questa è la leggenda legata a “Gl muarr che scioscia”.
Fonti più scientifiche riferiscono invece che sotto il grande masso scorre un corso d’acqua, ed è per questo motivo che si sente il “soffio”.
Questo luogo misterioso e romantico ci attende per essere riscoperto, per chi lo volesse sarà una camminata nel bellissimo verde delle nostre montagne a contatto con la natura; un’escursione alla ricerca di ricordi storici, di leggende e preghiere. Insomma alla riscoperta delle nostre radici!


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